Per arginare gli effetti sul tessuto economico ed occupazionale causati dall’epidemiologia da COVID-19, il Governo ha adottato, oltre ad una serie di DPCM per il contenimento della pandemia, il Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18 “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Il suddetto DL, denominato anche “Cura Italia”, stanzia misure per 25 miliardi di euro per sostenere l’economia, di cui 3 per la sanità e circa 10 destinati al lavoro. Con riferimento a quest’ultimo, 3,3 miliardi saranno allocati per la cassa integrazione in deroga, anche per le aziende con un solo dipendente e 1,3 miliardi per il Fondo di integrazione salariale (FIS).Nello specifico, l’art. 22 dispone che Regioni e Province autonome, con riferimento ai datori di lavoro per i quali non trovino applicazione le tutele previste dalle vigenti disposizioni in materia, possono riconoscere trattamenti di cassa integrazione salariale in deroga, per la durata della sospensione del rapporto di lavoro e comunque per un periodo non superiore a nove settimane, a decorrere dal 23 febbraio 2020. Le risorse sono ripartite tra le Regioni e le Province autonome con uno o più Decreti del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
A cura della Linea Benchmarking Nazionale e Internazionale – Direzione Studi e Ricerche